Aggiornamenti sul commercio globale e sulle tariffe

President Trump Increases Steel & Aluminum Tariffs to Protect U.S. Industries

Protecting National Security
President Trump signed a proclamation raising tariffs on steel and aluminum imports from 25% to 50%, effective June 4, 2025. 

The policy targets unfair trade practices and excess global capacity that threaten U.S. national security. 

Tariffs apply only to the steel and aluminum content of imported goods. 

UK Exemption
Tariffs on steel and aluminum from the United Kingdom remain at 25%, pending changes tied to the U.S.-UK Economic Prosperity Deal (effective July 9, 2025). 

Cracking Down on False Declarations
New enforcement measures will require accurate reporting of steel and aluminum content in imports.

Violators face fines and potential loss of import privileges.

Restoring Fair Trade
Foreign dumping of cheap steel and aluminum has undermined U.S. producers.

Domestic capacity utilization has declined in recent years, with 2023 figures at: 

• Steel: 75.3% 

• Aluminum: 55% 

Revitalizing American Manufacturing 

Section 232 tariffs from Trump’s first term led to: 

• Thousands of jobs added 

• Billions invested in U.S. mills 

• Steel and aluminum imports reduced by nearly a third (2016–2020)

Tariffs Proven Effective
Multiple studies confirm tariffs stimulate domestic production and reshoring: 

U.S. International Trade Commission (2023): Tariffs reduced Chinese imports, boosted U.S. manufacturing. 

Economic Policy Institute: No link between tariffs and inflation. 

Atlantic Council: Tariffs incentivize purchase of U.S.-made goods. 

2024 Economic Study: A 10% global tariff could add $728B to GDP, create 2.8M jobs, and raise incomes by 5.7%.

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The US administration has given the first signs that it is willing to start negotiations with the EU since the pause on retaliatory tariffs. In a letter addressed to the Commission, the US has reacted to a list of potential concessions set out by the EU, including purchases of LNG and soybeans, a willingness to address non-tariff barriers and pursue joint efforts to counter Chinese overproduction. Trade Commissioner Sefcovic spelled out this week that the EU and US should work together to tackle overcapacity in the steel sector, reduce their dependencies on critical minerals and cooperate on sensitive technologies like AI and chips production. However any agreement on tariffs still seems distant and the EU is resigned to the fact that the US still seems intent on keeping some tariffs, particularly the 10% baseline, which remains a red line for the Commission and the Member States.

As a result, the EU will continue to explore a further set of re-balancing measures which are currently under consultation. Given that the initial set of countermeasures to the steel and aluminium tariffs elicited over 600 responses from stakeholders, the Commission is likely to be inundated with special pleading from a wide range of sectors. The EU Trade Ministers' meeting on 15 May simply took stock of the situation as they continue to analyse the impact of the list on their own national industries. Keeping member states on board and maintaining EU unity remains the Commission’s key priority. 

Ministers also heard an initial analysis of the impact on the EU of the deals struck between the US and UK and China. Sefcovic pointed out that details still remained vague, but the impression was that these were very limited in scope and more of a political agreement to start negotiations. Ministers were keen to stress that the EU should not accept any limited deal like the UK one but take the necessary time to agree a fair and balanced partnership. The Polish presidency summed it up: “the main lesson from the UK and Chinese deals would be don’t jump too fast; we don’t need a quick deal, we need a good deal”. 

However, EU Trade Minister will have been acutely aware of President Trump’s latest broadside against the EU, labelling it as “many ways nastier than China” and his assertion that “Oh they’ll come down a lot. You watch. We have all the cards. They treat us very unfairly”. 

One area that the Commission insists it will not be following the UK deal is on regulatory concessions. MEPs in particular have been seeking reassurances from the EU negotiators that EU legislation is not on the table, with particular concerns that new rules on methane leaks could be diluted to help reach a deal on increased LNG deliveries. 

This update was prepared by DGA Group Europe

Una tariffa è una tassa imposta sulle merci importate negli Stati Uniti, pagata dall'importatore americano. Le tariffe sono uno dei numerosi strumenti utilizzati dai governi per influenzare la politica commerciale e negoziare i risultati diplomatici. In genere sono concepite per aumentare il costo dei beni importati, rendendoli meno competitivi rispetto alle alternative di produzione nazionale.

Quando vengono applicate le tariffe, gli importatori devono aumentare i prezzi o assorbire i costi aggiuntivi, spesso comprimendo i già sottili margini di profitto.

All'inizio del suo secondo mandato, il Presidente Trump ha firmato diversi ordini esecutivi che introducono nuove tariffe: 25% sulle importazioni da Messico e Canada, 10% sull'energia canadese e 10% sulle merci provenienti dalla Cina. Mentre i dazi sulla Cina sono entrati in vigore il 4 febbraio, l'attuazione dei dazi su Canada e Messico è stata rinviata al 4 marzo per consentire ulteriori negoziati relativi alla sicurezza dei confini e al traffico di fentanil.

Il 3 marzo, il Presidente ha confermato che le tariffe ritardate sarebbero entrate in vigore il giorno successivo, annunciando anche un ulteriore aumento del 10% sulle importazioni cinesi.

Il 10 febbraio, nuovi proclami hanno ripristinato e ampliato le tariffe della Sezione 232 del primo mandato di Trump: 25% sull'acciaio e 25% (dal 10%) sull'alluminio, con effetto dal 12 marzo. Le precedenti esenzioni per alcuni Paesi e prodotti sono state rimosse.

Il 13 febbraio, l'amministrazione ha presentato il "Piano equo e reciproco", volto a valutare le relazioni commerciali squilibrate e a raccomandare tariffe reciproche corrispondenti. Si prevede che i risultati iniziali daranno luogo a ulteriori indagini e azioni politiche.

Sono state avviate ulteriori indagini ai sensi della Sezione 232:

25 febbraio: importazioni di rame e loro potenziale impatto sulla sicurezza nazionale.

1 marzo: importazioni di legno, legname e prodotti correlati (ad esempio, carta, mobili).

Inoltre, l'amministrazione ha avvertito di potenziali nuove tariffe su un'ampia gamma di settori - tra cui auto, prodotti farmaceutici, semiconduttori e agricoltura - e sul commercio con l'Unione Europea, con alcune azioni che potrebbero entrare in vigore dopo il 2 aprile.

Tariffe universali e reciproche:
Il 2 aprile è stata dichiarata l'emergenza nazionale e il 5 aprile è entrata in vigore una tariffa universale del 10% su tutte le importazioni. Sono seguiti dazi reciproci rivolti a circa 60 Paesi con deficit commerciali, tra cui un dazio del 34% sulle importazioni cinesi, entrato in vigore il 9 aprile.

Aumento delle tariffe sulle importazioni cinesi:
In risposta alle azioni di ritorsione della Cina, gli Stati Uniti hanno aumentato i dazi sulle importazioni cinesi di basso valore. L'aliquota del dazio ad valorem è aumentata dal 90% al 120% e la soglia degli invii postali è passata da 75 a 100 dollari, a partire dal 2 maggio.

Eliminazione dell'esenzione de minimis:
A partire dal 2 maggio, la soglia di 800 dollari di esenzione dai dazi per le importazioni cinesi è stata eliminata per frenare l'afflusso di merci a basso costo e per rispondere alle preoccupazioni legate al ruolo della Cina nella crisi degli oppioidi sintetici.

Questi cambiamenti riflettono una posizione commerciale statunitense più protezionistica, che solleva preoccupazioni per l'inflazione, l'interruzione della catena di approvvigionamento globale e le azioni di ritorsione dei principali partner commerciali.

Come influiscono i dazi sul settore delle attrazioni?
Il settore delle attrazioni dipende da catene di fornitura globali sia per i componenti che per i prodotti finiti. I dazi - le tasse pagate dall'importatore - aumentano il costo complessivo di molti di questi articoli, portando spesso a un aumento dei prezzi al consumo.

Gli operatori di piccole e medie dimensioni sono particolarmente vulnerabili, poiché potrebbero non avere le risorse necessarie per assorbire questi aumenti dei costi. Molti non hanno altra scelta se non quella di trasferire queste spese ai clienti, con ripercussioni su tutto, dai prezzi dei biglietti ai prodotti alimentari e alle merci.

La Casa Bianca.gov Schede informative

Ufficio dei rappresentanti commerciali degli Stati Uniti

Notizie di Bloomberg

Tracciamento delle tariffe di Trump da Bloomberg.com (Paywall)

Commissione europea

Monitoraggio del commercio globale e delle tariffe: I principali sviluppi della settimana da DGA Group (18 aprile 2025)

Legge sul commercio globale e sulle sanzioni di Pillsbury

Servizio commerciale statunitense | www.trade.gov (PDF)

SelectUSA - Scheda unica (PDF)